Vaffanculo, Desiree.
Favorite Aspects of Italian
Desirsee credo che preferiresti che ti leccassero il culetto :-) Mi sbaglio?
Il Pronome
PRONOME: parte invariabile del discorso che fa le veci del nome.
Il pronome sostituisce il nome.
Secondo la tradizionale suddivisione, i pronomi si distinduino nel
seguente modo: personali, dimostrativi, o indicativi
(questo, codesto, quello, ciò, questi, quegli, costui, costoro, colui, colei),
relativi o congiuntivi (che, cui, il quale, la quale, i quali, le quali, chi),
indefiniti o quantitativi (uno, qualcuno, ognuno, ciascuno, nessuno,
alcuno, taluno, certuno, chiunque, chicchessia, certi, niente, nulla, altro,
altrettanto, parecchio, molti, tanti, quanto, qualcosa, checché, tale
e altri meno usati), interrogativi (chi?, che cosa?, quale?, quanto?),
possessivi.
PRONOMI PERSONALI sono quelli che fanno le veci dei nomi di persona
(singolare: io - plurale: noi) indica colui o coloro che parlano;
quello di seconda persona (singolare: tu - plurale: voi) indica colui o
coloro a cui si parla;
quello di terza persona (singolare: egli, ella, essa - plurale: essi, esse)
colui o coloro di cui si parla.
Alle forme già citate (pronomi personali in funzione di soggetto)
occorre aggiungere le forme toniche e atone del pronome personale
in funzione di complemento.
a) Forme toniche, cioè per la prima persona singolare me,
per la seconda persona singolare te,
per la terza persona singolare sé, lui, lei, loro.
Es.: Tu parli di me - Siamo cresciuti con te - Egli è contento di sé -
Tu parlavi di lui - La mamma era in pena per lei -
Voi avete lavorato con loro - Essi combattevano con noi -
Noi cercavamo con voi;
b) Forme atone, così dette perché non hanno accento proprio nel
discorso e si appoggiano alla parola più vicina:
per la prima persona singolare mi, plurale ci;
per la seconda persona singolare tu, plurale vi;
per la terza persona si, lo, la, li, le, gli, loro.
PRONOMI POSSESSIVI indicano il possessore di ciò che è indicato
dal nome di cui fanno le veci.
Hanno le stesse forme degli aggettivi (mio, tuo, suo, nostro, vostro,
loro, variabili, tranne loro, al femminile e al plurale),
dai quali si distinguono perché sono usati non accompagnati dal nome,
di cui fanno le veci.
Generalmente si usano con l'articolo determinativo
(Tu ami tua madre ed io la mia) specie quando si vuol rilevare un
contrasto (Questo è il mio e quello è il tuo) e quando il pronome,
usato in posizione assoluta,ha valore di sostantivo.
Es.: Il mio (= ciò che posseggo, i miei averi) è a tua disposizione.
Significati particolari ha il pronome possessivo nella corrispondenza
epistolare (in risposta alla tua - con questa mia) in cui è sottointeso
lettera, e nelle espressioni essere dalla mia, dalla nostra (sott.: parte)
e i miei, i tuoi, i nostri, per indicare parenti, compagni, amici.
PRONOME: parte invariabile del discorso che fa le veci del nome.
Il pronome sostituisce il nome.
Secondo la tradizionale suddivisione, i pronomi si distinduino nel
seguente modo: personali, dimostrativi, o indicativi
(questo, codesto, quello, ciò, questi, quegli, costui, costoro, colui, colei),
relativi o congiuntivi (che, cui, il quale, la quale, i quali, le quali, chi),
indefiniti o quantitativi (uno, qualcuno, ognuno, ciascuno, nessuno,
alcuno, taluno, certuno, chiunque, chicchessia, certi, niente, nulla, altro,
altrettanto, parecchio, molti, tanti, quanto, qualcosa, checché, tale
e altri meno usati), interrogativi (chi?, che cosa?, quale?, quanto?),
possessivi.
PRONOMI PERSONALI sono quelli che fanno le veci dei nomi di persona
(singolare: io - plurale: noi) indica colui o coloro che parlano;
quello di seconda persona (singolare: tu - plurale: voi) indica colui o
coloro a cui si parla;
quello di terza persona (singolare: egli, ella, essa - plurale: essi, esse)
colui o coloro di cui si parla.
Alle forme già citate (pronomi personali in funzione di soggetto)
occorre aggiungere le forme toniche e atone del pronome personale
in funzione di complemento.
a) Forme toniche, cioè per la prima persona singolare me,
per la seconda persona singolare te,
per la terza persona singolare sé, lui, lei, loro.
Es.: Tu parli di me - Siamo cresciuti con te - Egli è contento di sé -
Tu parlavi di lui - La mamma era in pena per lei -
Voi avete lavorato con loro - Essi combattevano con noi -
Noi cercavamo con voi;
b) Forme atone, così dette perché non hanno accento proprio nel
discorso e si appoggiano alla parola più vicina:
per la prima persona singolare mi, plurale ci;
per la seconda persona singolare tu, plurale vi;
per la terza persona si, lo, la, li, le, gli, loro.
PRONOMI POSSESSIVI indicano il possessore di ciò che è indicato
dal nome di cui fanno le veci.
Hanno le stesse forme degli aggettivi (mio, tuo, suo, nostro, vostro,
loro, variabili, tranne loro, al femminile e al plurale),
dai quali si distinguono perché sono usati non accompagnati dal nome,
di cui fanno le veci.
Generalmente si usano con l'articolo determinativo
(Tu ami tua madre ed io la mia) specie quando si vuol rilevare un
contrasto (Questo è il mio e quello è il tuo) e quando il pronome,
usato in posizione assoluta,ha valore di sostantivo.
Es.: Il mio (= ciò che posseggo, i miei averi) è a tua disposizione.
Significati particolari ha il pronome possessivo nella corrispondenza
epistolare (in risposta alla tua - con questa mia) in cui è sottointeso
lettera, e nelle espressioni essere dalla mia, dalla nostra (sott.: parte)
e i miei, i tuoi, i nostri, per indicare parenti, compagni, amici.
Mi spiace, non mi piacciono i maschi, preferisco le fichette dalle grandi labbra
Brau, Lisander. L'era un po' che pasèvi no de chi. Ho vist che g'ho un erede. Mi ne gh'evi pien al ball de chi stüpid fiulìn chi. Va avanti finché te pödi. Ciau.
Brau, Lisander. L'era un po' che pasèvi no de chi. Ho vist che g'ho un erede. Mi ne gh'evi pien al ball de chi stüpid fiulìn chi. Va avanti finché te pödi. Ciau.
Lisander, please stop writing in Napolitan, nobody can understand a thing if you keep using your dialect....
Lisander, please stop writing in Napolitan, nobody can understand a thing if you keep using your dialect....
Lisander, please stop writing in Napolitan, nobody can understand a thing if you keep using your dialect....
it looks nicer than "standars" Italian. Italian is a crap.
it looks nicer than "standars" Italian. Italian is a crap.
He escuchado el napolitano y parece que tiene más vocales que el Italiano stándar, ¿estoy en lo cierto?.
ay Leoncito, si supieras un poquito más sobre las lenguas eslavas, no dirías tantas y tantas chorradas. Por qué tan obsesionado con el italiano, eh?! Ya, te fascina solamente a ti y a nadie más, así que para aquí.
Para tu información, hay dialectos croatas que poseen entre 15 y 18 vocales.
Para tu información, hay dialectos croatas que poseen entre 15 y 18 vocales.
He escuchado el napolitano y parece que tiene más vocales que el Italiano stándar, ¿estoy en lo cierto?.
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1. el italiano stándar tiene 7 vocales
2. el napolitano tiene 8 vocales: http://venus.unive.it/canipa/pdf/MFo_16_Italia.pdf
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1. el italiano stándar tiene 7 vocales
2. el napolitano tiene 8 vocales: http://venus.unive.it/canipa/pdf/MFo_16_Italia.pdf